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Cover art – Ritrova le tue ali Stev-N ft. Milo
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Ostacoli e come superarli
Nel mio percorso artistico, lungo quasi quanto la mia stessa vita, ho incontrati vari piccoli e grandi ostacoli.
In passato di ostacoli ne ho incontrato tanti. Li ho affrontati come se fossi stata messa alla prova, per dimostrare quanto tenessi ai miei obiettivi e progetti.
“Gli ostacoli sono fatti per essere superati” (Denis Pavanello)
Anzi, col senno di poi posso dire che quei cosiddetti ostacoli hanno solo reso le mie idee ancora più chiare. E forse, a volte, prima di trovare la strada giusta bisogna conoscere quelle sbagliate.
“Chiunque può tenere il timone quando il mare è calmo.” (Publilio Sirio)
“Il mare calmo non ha mai reso il marinaio esperto.” (Franklin D. Roosevelt)
“Un mare calmo non ha mai fatto un buon marinaio.” (Proverbio inglese)
La mia passione per il disegno e la mia forza di volontà sono talmente forti che non ho mai permesso a nessun ostacolo di bloccare il mio cammino artistico. Disegnare è qualcosa di cui non ho mai potuto fare a meno. Fa parte della mia natura. Essere artisti vuol dire pensare da artisti.
Ecco quali sono stati gli ostacoli in campo artistico nel mio passato e come li ho superati:
1. Incomprensioni, pregiudizi e cliché
Spesso chi dialogo con me di disegno non ha mai disegnato in vita sua oppure gli è capitato una volta per pura causalità. O perché non sono portati per farlo o forse perché considerano il disegno come una cosa solo per certe categorie di persone: quelle di un’elite, i nerd e i bambini.
C’è anche chi confonde il grafico col disegnatore, il fumettista con l’illustratore e così via.
Non sa cosa c’è dietro un disegno, come nascono le collaborazioni, perché disegno una cosa piuttosto che un’altra.
Come le ho superate?
Ho smesso di prendermela o di offendermi, e di pensare che sia una questione di vita o di morte far capire il mio punto di vista. Cerco di spiegare tranquillamente come stanno le cose, usando un linguaggio chiaro e semplice, e restando a disposizione per ulteriori chiarimenti.
L’arte è di tutti. E non è solo un bel quadro da guardare. A volte può essere utile alle persone.
2. Diffidenze, invidia, e arroganza.
“Non è possibile che tu abbia fatto questo disegno.”
“Gli occhi come li fai tu so farli anche io.”
“Voglio disegnare come te.”
“Fammi questo disegno ma cancella la tua firma.” (Per mettere la propria.)
Oppure quando i miei compagni di classe mi spinsero a mostrare il mio fumetto ad una illustratrice, che aveva pubblicato un libro illustrato, che ci aveva fatto visita. Lei rimase sbalordita, si vedeva che era colpita, senza parole. Non commentó nulla, si voltó e riprese a parlare del suo libro.
Come le ho superate?
“L’invidia è una confessione d’inferiorità.” (H. De Balzac)
Non mi sono lasciata abbattere. A chi non credeva che un disegno lo avessi fatto io, gliene ho disegnato uno di fronte ai suoi occhi e quindi ha per forza dovuto credermi. Gliel’ho dimostrato, non a parole ma con i fatti, e di fronte all’evidenza hanno taciuto.
Ma anche se non mi avessero creduto, che importanza avrebbe avuto? L’importante è che lo sappia io e che lo sappia chi davvero apprezza ciò che faccio, non mi interessa il parere di chi vuole solo a modo suo, trasmettersi negatività o distruggermi.
“L’invidioso mi loda senza saperlo.” (Kahil Gibran)
E inoltre, ho sempre accettato e ascoltato le critiche purché esse siano costruttive.Quando vengono fate solo per fare del male, le ignoro.
Io ho il mio stile. Io non potrò mai avere il tuo stile né quello di chiunque altro, e tu non potrai mai avere il mio.
L’originalità per me è fondamentale.
“L’invidia fa male solo agli invidiosi.” (Da un tatuaggio di Emis Killa)
3. Problemi finanziari.
A volte volevo avere dei colori particolari o degli strumenti ben precisi ma non potevo comprarli. Oppure a causa di questi problemi non ho potuto frequentare determinati corsi, scuole, o accademie.
Come ho superato questo ostacolo?
Fino a quando andavo ancora a scuola aspettavo il mio compleanno o Natale per farmi regalare del materiale artistico dai miei amici, parenti e genitori. Ovviamente quando poi sono diventata grande e ho potuto lavorare ho potuto comprarmeli con i miei risparmi.
Riguardo i corsi invece: appena nella mia città è stato organizzato un corso per scrivere sceneggiature, con due insegnanti eccezionali, e nemmeno così tanto costoso, ho colto l’occasione al volo! 😉
Quando vuoi veramente fare qualcosa, un modo si trova sempre.
4. Le etichette
Da ragazzina, a scuola, ogni volta in cui dovevano chiedermi un disegno o comunque quando saltava fuori l’argomento “arte”, mi tiravano in causa. Questo può sembrare positivo ma c’era anche un lato negativo in quella situazione: avevo un’etichetta addosso, quella dell’artista, che mi stava stretta. Per loro ero “quella che disegna bene” e basta.
E qualche volta, vedendomi forse come una specie di piccolo genio, mi isolavano, mi escludevano. Invece io ero uguale a loro: provavo anche io sentimenti di gioia, rabbia, dispiacere, tristezza. Anche a me piacevano la musica, i trucchi, i ragazzi ecc. Volevo che mi vedessero prima di tutto come una ragazza e poi anche come un’artista.
A tal punto che non volevo più che gli altri sapessero che mi piaceva disegnare e, quando cambiavo scuola e avevo dei nuovi compagni, addirittura tenevo in segreto questo mio talento, anche se mio malgrado veniva prima o poi allo scoperto lo stesso, perché io disegnavo sempre.
Come l’ho superata?
Probabilmente si sentivano inferiori a me, non lo so ma ho capito che non dovevo farmene una colpa. Non era infatti “colpa” mia, il problema ce l’avevano loro. Io, il massimo che potessi fare era fregarmene ed essere me stessa, fare la mia vita e non cambiare mai. E anzi, non avere mai paura di essere ciò che sono.
Se prima volevo nascondere le mie capacità, dopo ho iniziato a fare esattamente l’opposto.
5. I tempi e le tecnologie
L’era dei social e dei blogger è nata da poco. Solo in questi ultimi anni ho potuto farmi conoscere sul web. Chissà come sarebbe andata se avessi iniziato qualche anno prima a farlo, e chissà quanti followers e quante collaborazioni avrei adesso; magari a quest’ora starei già lavorando presso qualche azienda.
Come l’ho risolto?
Sfruttavo il passaparola, e facevo commissioni private soprattutto di ritratti. E a 16 anni ho partecipato al Twilight saga fandom contest, così il mio disegno venne esposto a Roma. E vennero pubblicati dei disegni su Lupo Alberto. Praticamente facevo le stesse che faccio ancora oggi… Ma senza i social e il blog!
E quando poi sono arrivati Facebook, Instagram, Twitter ecc. avevo già un mio piccolissimo “pubblico”, che poi è cresciuto sempre di più. E mi ero anche già fatta un’idea di chi seguire e chi contattare.
6. La mancanza d’ispirazione
A volte proprio non riuscivo a disegnare niente.
Poteva durare un giorno o poteva essere un periodo, per mille motivi.
Ci sono stati momenti in cui mi sono accorta che disegnavo sempre gli stessi soggetti (occhi e figure femminili).
Oppure, verso il 2016, ho compreso che i miei disegni erano troppo statici, e i colori troppo artificiosi. Inoltre avevo notato che trascuravo completamente lo sfondo, mi limitavo ad usare un’unica tinta unita.
Come l’ho risolta?
Prima di tutto non mi sono abbattuta perché ho capito che sono momenti assolutamente normali, che fanno parte della vita di qualsiasi artista.
Perché prima di tutto l’artista è un essere umano. Può succedere, non bisogna farne un dramma.
Compreso ciò, è arrivato il momento di una svolta: c’è troppa monotonia nella nostra vita. Ci vogliono delle novità.
Il disegno riflette ciò che vivo, che provo, che vedo, che ascolto, che leggo.
Quindi dovevo ripartire da lì: dalla mia vita.
Cambiare qualche abitudine, visitare posti nuovi, fare nuove conoscere, leggere un altro genere di libri, ascoltare un genere diverso di musica.
Per chi disegna: anche cambiare materiali da disegno o disegnare soggetti diversi, sperimentare, aiuta molto.
Dovevo respirare aria nuova.
Non c’è fretta, non ci sta rincorrendo nessuno.
Fatto tutto questo, nasceranno sicuramente delle nuove idee.
Con me questo metodo ha sempre funzionato, dovrebbe funzionare anche per voi.
Se così non dovesse essere, cercate di individuate quale sia la causa del vostro blocco: quello è il primo passo per superare la sindrome del foglio bianco.
Questi erano i miei ostacoli del passato, che per fortuna sono riuscita a superare tutti.
Spero che averli condivisi qui possa essere d’aiuto per qualcuno.
Adesso voglio sapere se anche voi avete dovuto affrontare degli ostacoli che poi siete riusciti a superare. Magari qualcuno di questi che vi ho indicato li avete vissuti anche voi!
Raccontatemeli nei commenti, li leggeró volentieri tutti.
Un abbraccio!!!
Come ho iniziato a disegnare: parte I
Ciò che mi ha spinto a scrivere questa serie di articoli, che hanno come tema comune la mia storia artistica, è stata la domanda che mi è stata posta di più in assoluto e cioè:
Come hai iniziato a disegnare?
E finalmente ho deciso di raccontarvelo!
Nel mio blog c’è una sezione dedicata alla mia biografia ma è solo un riassunto di anni e anni di pratica ed esperienza.
Fatte queste premesse, torniamo al mio racconto.
Continua qui: https://evelynartworksblog.wordpress.com/2018/06/19/come-ho-iniziato-a-disegnare-parte-ii/
Press “Gioco di sguardi – Blu come l’oceano” di Roberta P.






http://lacasadeilibridisara.blogspot.it/2018/02/segnalazione-gioco-di-sguardi-blu-come.html






Ospite Radio BustoLive, Revolution Show. Puntata del 28/11/2017
Seratona TOP ieri a Radio BustoLive nel programma Revolution Show, in cui c’è stato anche un mio piccolo intervento per promuovere il libro “Gioco di sguardi”.
Ringrazio Martha con la H e Federico Moro Dj per l’invito!
Mi ha fatto piacere conoscere anche il vocalist Davide Cardi e il fotografo Davide Brancaccio.
Per info: https://www.facebook.com/revolutionbustolive
Ecco l’audio della puntata: https://www.mixcloud.com/federico-moro2/revolution-radio-show-del-28-nov-2017-radio-bustolive-con-ospite-speciale-voice-davide-cardi-da-a/
Sexy demon
Vampiressa
Inspiration
E poi…
- “Beat it”, “Bad” e “Black or white”di Michael Jackson per il mio disegno “Dark angel”
- “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani per il mio disegno “Prayer”
- “Tutti i sogni miei” di Elisa Rosselli per il mio disegno “Ninfa”
- “Poker face” di Lady Gaga per un mio vecchio disegno intitolato appunto “Poker face”
- “Tra i silenzi di uno sguardo” di Debora Italia per l’illustrazione omonima (era in concorso per la copertina)
- “Fammi sognare almeno tu” di Renato Zero per l’illustrazione della poesia “Notte”
- L’intero album di Selena Gomez “Revival” e “Once upon a dream” sia nella versione di Emily Osment sia di Lana Del Rey per le illustrazioni “Vita e morte”
- “I won’t let you go” di James Morrison e “Enjoy the silence” nella versione di Susan Boyle per le mie illustrazioni omonime
- “Do you really want to hurt me?” dei Culture club per la mia illustrazione omonima
- “Torna a surriento” e “Grande amore” di Il volo per la copertina di Dàimona e per le mie illustrazioni di Animus, esposte a Roma
- “Domenica da coma” di J-Ax per il disegno della ragazza tatuata con i capelli verdi
- “Anidride carbonica” dei Moody per il mio disegno “Amore platonico”, colorato dalla mia amica Valentina Pappadà.
Le canzoni che mi hanno dato l’ispirazione per i miei fumetti:
- “Teardrops on my guitar” di Taylor Swift per il mio fumetto “L’incubo di Biancaneve” ( disponbile su YouTube)
- “Per me per sempre” di Eros Ramazzotti per il mio fumetto “Stella” (disponibile su YouTube)
- “Blood brothers” degli Iron Maiden e “Helena” dei My chemical romance per il mio prossimo fumetto 😉
- “All ‘bout the money” di Meja, “Playing my game” e “Sitting down here” di Lene Marlin, “That’s the way it is” di Celine Dion mentre disegnavo il mio primo fumetto, a 11 anni.
Le canzoni che mi hanno dato l’ispirazione per dipingere i miei quadri:
- “Love, sex, magic” di Justin Timberlake feat. Ciara per “Into the woods”
- “You make me wanna” e “One love” dei Blue per “Only the horses” e “Night”
- “A thousand years” di Christina Perri per il quadro della ragazza in abito azzurro che guarda fuori.
Anche voi avete delle canzoni che vi ispirano? Se sì quali? E cosa vi hanno ispirato?